Bambino

Un bambino che soffre, che mostra segnali di un malessere, di un disagio a cui si fatica dare un nome, ridefinisce gli assetti della famiglia che si ritrova all’improvviso ad affrontare qualcosa che non conosce e che spaventa.

Sentirsi senza strumenti davanti a un figlio che soffre è un sentimento condiviso e per questo spesso la richiesta che un genitore porta è “dimmi cosa e come devo fare, dammi la soluzione!”.

La crisi, porta sempre con se l’urgenza di un ritorno a una situazione di benessere e equilibrio, ma in modo inevitabile i confini si devono ridefinire, gli assetti sono da rivedere.

Per questo non c’è LA soluzione ideale e uguale per tutti, ma un processo che va co-costruito insieme.

Il mondo dei bambini

I percorsi che si costruiscono insieme ai bambini nascono spesso da una domanda dei genitori che faticano a dare un senso a dei segnali di malessere o disagio che il figlio manifesta in un particolare momento della sua vita e a cui non riescono a trovare una risposta.

Ecco perché molto spesso la richiesta si annoda sulla modalità di gestione di quella particolare espressione di malessere: la stanchezza, iperattività, alterazioni dell’umore, difficoltà nel gestire o esprimere le emozioni, difficoltà scolastiche o nella relazione con i pari e/o fratelli e ancora aspetti psicosomatici correlati ai più svariati motivi.

L’obiettivo è quello di dare un significato al sintomo che il bambino esprime, rileggendolo anche all’interno della storia famigliare e di crescita, rispetto alle sue relazioni.

Potrebbe essere espressione di una fatica emotiva nell’affrontare una particolare fase o evento della vita, o una manifestazione di un disagio più profondo e strutturato; il percorso sarà quindi costruito in base al rispetto dei tempi del bambino, accogliendo e ascoltando la sofferenza del bambino, che troverà il modo a lui più affine per esprimerla.

Dare voce alle emozioni dei bambini

I principali strumenti di incontro sono il gioco, il disegno, la narrazione, canali che consentono al bambino di esprimere le proprie emozioni in modi alternativi a quello verbale, che molto spesso, soprattutto nei bimbi più piccoli, incontrano ostacoli e difficoltà molto grandi e angoscianti. Attraverso la relazione che va a costruirsi è quindi possibile trovare uno spazio sicuro in cui riconoscere le proprie emozioni e a gestirle.

Soprattutto con i bambini più piccoli è importante co-costruire il percorso insieme ai genitori, è quindi fondamentale il loro coinvolgimento sia per informarli sull’andamento del processo sia per collaborare nel portare avanti insieme i medesimi obiettivi.

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